Nel 2014 ho avuto il piacere di poter dare il mio contributo allo sviluppo del progetto Echosex di Gurus Amps e da allora è nata una piacevole collaborazione ed amicizia con questo marchio.
Così, vista la prossima uscita del nuovo Echosex 2° T7E Model, gli amici di Gurus Amps – in particolare Chicco Bellini, che ringrazio – ci hanno voluto fare un regalo inviandomi, in assoluta anteprima, la foto del prototipo finito. (grezzo, senza verniciatura definitiva che sarà color oro).
Vediamo quindi nello specifico una breve presentazione del progetto ed alcune info tecniche, prese direttamente dal Press Kit e dal manuale d’uso.
L’Echosex 2° T7E Model non è una semplice “Riedizione” del vecchio Echo Italiano.. ma anche un “Upgrade” se possibile, pensando a quali erano le problematiche note di quell’oggetto, e anche le differenti necessità del musicista moderno.
Fin dall’inizio la progettazione ha avuto lo scopo di raggiungere due importanti risultati:
– Realizzare una valida alternativa all’acquisto di un vero vecchio esemplare, costosissimo, inaffidabile e molto raro.
– Realizzare un oggetto che mantenesse le caratteristiche di musicalità e stimolo creativo del vecchio Echo Italiano.
I principi fondamentali alla base di questo progetto sono:
1) Nessuna parte meccanica in movimento, assoluta affidabilità e nessuna manutenzione necessaria.
2) Qualità audio elevata del preamp Gurus con risposta in frequenza da 7Hz. a 161000Hz. @1db.
3) Controllo “Motor Speed Adj.” con cui è possibile estendere il tempo di delay generale della macchina fino a 740ms, mantenendo in sincrono le combinazioni delle testine.
Senza parti meccaniche in movimento, si elimina il problema della manutenzione frequente e costante che il vecchio Echo richiedeva.
Era una grossa innovazione ingegneristica in quegli anni, ma oggi ci sono tecnologie diverse che rendono possibile raggiungere lo stesso obiettivo e riprodurre quella “magia” senza scendere a compromessi di affidabilità.
L’elevata qualità audio permette l’uso dell’Echosex anche in studio, dato che ormai la maggior parte delle apparecchiature in studio (spesso digitali) hanno necessità di alti livelli qualitativi per la connessione di dispositivi audio esterni.
Il tempo generale di ritardo viene esteso richiamando l’idea originale del Binson, ovvero simulando la modifica della velocità del motore che, se rallentato, aumentava il tempo necessario per percorrere la distanza fisica fra le varie testine.
Il tempo massimo è quindi di 740ms mantenendo inalterato il sincronismo delle combinazioni delle testine.
Il vecchio Binson, aveva testine fisse, quindi tempi di ritardo fissi che potevano però essere richiamati e combinati fra loro in modo diverso grazie al selettore a 12 posizioni “Switch” in maniera molto intelligente e musicale.
Se una testina è considerata un ottavo, la testina precedente sarà equivalente all’ottavo puntato e questa sincronia è data proprio dalla scelta delle distanze fra le testine (quando posizionate correttamente).
Quindi, le prime due testine, da sole o accoppiate, saranno degli ottimi presets per le sonorità tipo Slapback Echo, country, surf, rockabilly.
Mentre la terza e la quarta, sono perfette per ottenere ritardi piu’ lunghi, perfetti per arpeggi, pattern ritmici, o per dare ambiente ai suoni lead, specialmente se allungati tramite l’adj motor.
I quattro led sul pannello si illuminano per fornire anche a livello visivo un riscontro di quale combinazione di testine è attiva.
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Personalmente ho la versione “normale” dell’Echosex 2° e mi piace veramente molto il sound che riesco ad ottenere, molto caldo e con una pasta sonora incofondibile, che fa ricordare molto da vicino quella del vecchio Binson…
…a questo punto spero di poter provare questo Echosex 2° T7E prima possibile!